Cronache da un altro mondo

Disquisizioni e orientamenti su questioni esistenziali, sia spirituali che materiali. In gran parte espressioni originate dal genuino punto di vista di un ragazzo particolare e interpretate fedelmente da chi ha avuto modo di conoscere profondamente le sue qualità speciali e si è assunto l'impegno d'assisterlo con precisione nello sviluppo e nell'esposizione delle sue idee e sentimenti, confidando in un esito piacevole e fruttuoso. [Leggere "PRESENTAZIONE" nell'archivio - 12/06/2006]

6.6.12

UNA RIFLESSIONE IMPORTANTE


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Prima che il lettore si adoperi per approfondire con intima sensibilità la conoscenza del PROGETTO dell’Associazione Contatto Natura, desideriamo offrire uno spunto per una   meditazione di basilare importanza esistenziale.


UNA RIFLESSIONE IMPORTANTE

E’ palese per chiunque che la Natura, fin dall’Origine, abbia messo in atto l’Iperbole della Varietà, ovvero la manifestazione creativa della Varietà Infinita. Ovvio che, in questo Contesto, le diversità siano tali e tante da tendere all’infinito, ed è altrettanto ovvio che tutte facciano parte integrante dell’Unica Idea Creativa e perciò siano assolutamente necessarie le une alle altre, in una sorta di simbiosi mutualistica.
Malauguratamente, il mondo è stato interamente monopolizzato dai normodotati, senza alcun rispetto dello spazio naturalmente spettante alle molteplici diversità, per la presenza delle quali la Natura si è prodigata con Onniscienza e Onnipotenza fin dall’Origine. Oggi, più di sempre, siamo spettatori consapevoli e sbalorditi davanti all’entità mostruosa dello scempio del mondo e, se cerchiamo scrupolosamente le cause di tale rovina, troviamo che gli errori maggiori sono stati compiuti proprio sotto l’influenza della mancanza di rispetto delle diversità. Le varietà della flora e della fauna sono state depauperate con noncuranza fino al punto di compromissione dell’intero Ecosistema e la globalizzazione sta inferendo il colpo fatale anche alle diversità della specie umana. Se l’Uomo, che si è sempre reputato intelligente, avesse avuto precisa cura di non invadere lo spazio vitale di tutti gli altri esseri viventi, se avesse compreso che gli esseri viventi sul nostro pianeta hanno esigenze esistenziali diversificate e naturalmente singolari, la sua condotta sarebbe stata diretta da giuste limitazioni naturali e oggi il mondo non si troverebbe in una condizione di estrema sofferenza. Si può quindi concludere che non rispettare le esigenze delle diversità naturali è una colpa grave che genera continuamente effetti funesti, che a noi, oggi, si stanno presentando come fatali.
Ora consideriamo in particolare la diversità relativa ai disabili naturali.
I disabili naturali si differenziano dalle altre tipologie di disabili per delle questioni esistenziali di grande importanza spirituale. Cerchiamo di capire perché, pur senza approfondire del tutto l’argomento in questo contesto di scrittura. Il lettore acuto comprenderà ugualmente quanto d’importante c’è da capire, principalmente per se stesso.
Un disabile, reso tale da un incidente, non può che imputare all’Uomo la causa del suo stato. In gran parte, anche i disabili per malattia possono trovare nell’Uomo, con il suo dissennato inquinamento ambientale e con la sua stressante condotta di vita, la causa del loro stato. Perfino i tanti bimbi, che in tutto il mondo diventano disabili per denutrizione, devono il loro stato all’insensibile condotta dell’Uomo. Ma i disabili naturali sono tali per colpa di chi? Vogliamo incolpare la Natura per aver concesso loro la vita? La Stessa che ha dato la vita anche ai normodotati? Vogliamo incolpare la Natura e quindi correggerla? Magari eliminando i disabili naturali, come per il passato, o trascurandoli, che equivale a far loro patire un supplizio lungo tutta una vita? Vuole l’Uomo correggere la Natura e porsi come antagonista ad Essa pur essendo un’infinitesima parte della Stessa? Può permettersi di farlo per davvero?
Ecco che, concorrere alla soluzione delle problematiche dei disabili naturali, diventa il fattore principale per mantenere vivi e stabili il senso e il valore dell’esistenza di chiunque.
C’è chi è casualmente normodotato proprio perché c’è chi è casualmente disabile naturale. Il normodotato sarebbe potuto essere un disabile naturale e viceversa. Ed è chiaro che, sia ai normodotati sia ai disabili naturali, la Natura ha concesso di esistere. Quindi, in breve: sia normodotati sia disabili naturali provengono dallo stesso “Posto” e allo stesso “Posto” sono diretti e a tutti è stata donata la vita, ovvero il Diritto Naturale di vivere secondo se stessi.
Nonostante questo Diritto Naturale, che l’Uomo non dovrebbe permettersi di alienare, in un mondo allestito esclusivamente su misura per i normodotati i disabili naturali incontrano gravi difficoltà nel tentativo di condurre un’esistenza secondo se stessi, che elargisca loro quel tanto di gratificazioni adatte a dare un senso alla loro vita. Una vita che pretende assai meno di quanto pretenda la vita di un normodotato.
Il Senso di un’esistenza è dato dalla possibilità, in primo luogo ambientale, di vivere secondo se stessi, ovvero di trarre gratificazioni dal proprio modo di essere. Una condotta che permette allo spirito di maturare e fortificarsi fino al raggiungimento di una precisa identità inconfondibile, tale da non poter più essere confusa, al termine del proprio percorso terreno, con l’Infinita Energia Anonima dalla quale è pervenuto alla Vita e nella quale ritornerebbe fatalmente dopo aver trascorso la propria esistenza nel nonsenso.
Ora, se l’esistenza di qualcuno, a cui la Natura ha donato la vita, risulta priva di senso e quindi di valore, non pretendano, tutti coloro i quali lasciano che ciò accada, che nel momento fatale venga attribuito un qualche valore  alla loro stessa esistenza.

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